Il Punto
In un quadro già votato ad una sostanziale avversione al rischio nell’ultima settimana si sono aggiunte una serie di conferme in merito al peggioramento del quadro macroeconomico di Stati Uniti (su tutti i negativi dati sul mercato del lavoro con soli 69 mila nuovi occupati a maggio ed una netta revisione al ribasso del dato di aprile) e Cina (con il netto calo del PMI Manufacturing).
Non va dimenticato che la ripresa USA è passata da una prima fase export oriented ad una nuova fase alimentata dal domestic spending ed in questo senso la recente riduzione del prezzo del petrolio può giocare un ruolo importante: in sostanza, resta credibile
una economia americana in espansione ad un tasso del 2%-2,5%.Malgrado le probabilità di un hard landing cinese rimangano molto basse, le aspettative che il ciclo economico abbia raggiunto il punto di minimo alla fine del 1Q sono state fugate dagli ultimi dati uniformemente negativi, in particolare, la produzione industriale e la erogazione dei prestiti ad aprile; per contro, va tenuto a mente che solo da pochi mesi il Governo ha modificato la propria policy e gli effetti non possono essere immediati.