Il Punto
I mercati si caratterizzano per una fase transitoria e non riescono a trovare una direzionalità: è significativo al riguardo che nelle ultime due settimane l’S&P500 si sia mosso in un range di poco superiore al 2%, con una performance praticamente nulla da inizio del mese, frutto di 6 sedute negative e 5 positive. Questa situazione è conseguenza di indicazioni piuttosto confuse sul fronte macro. Gli Stati Uniti continuano ad alternare indicazioni costruttive con dati decisamente meno brillanti: le aspettative del mercato sull’accelerazione dell’economia restano abbastanza caute, come confermano le probabilità di rialzo dei tassi implicite nelle quotazioni dei futures (quasi nulla la probabilità di un rialzo a giugno e inferiore al 50% quella di un rialzo entro la fine dell’anno). Sul fronte cinese i dati del weekend (produzione industriale, vendite al dettaglio, investimenti) sono risultati in calo ed inferiori alle attese, ma soprattutto permangono i timori che le autorità intendano andare verso una politica monetaria/fiscale meno espansiva e questo possa portare ad un rallentamento nella seconda parte dell’anno. A rendere maggiormente confusa la situazione macro contribuisce poi l’incertezza generata dai rischi geopolitici: in questa fase l’elemento di maggiore attenzione è rappresentato dalla questione Brexit, considerato che a poco più di un mese dal referendum i sondaggi continuano a vedere un testa a testa tra favorevoli all’uscita ed alla permanenza, mentre i bookmakers danno una probabilità di uscita al 40%.