L’evoluzione dei mercati finanziari Europei delle ultime settimane è derivata dalla deflagrazione di una miscela altamente esplosiva a base di:
a) Recessione negli Stati periferici Europei che vede il suo epicentro attuale in Spagna, dove sarebbe più corretto parlare di “great depression” come ha indicato il premio Nobel Paul Krugman in un suo recente blog ripreso dal NYT;
b) Problemi insoluti di governance europea;
c) Forte focus sul rigore fiscale e sul rientro dei livelli di budget defict e scarsa attenzione a politiche volte a sollecitare la ripresa economica;
d) Debolezza strutturale del business model del settore bancario e finanziario in genere, legati a doppio filo alle problematiche del debito pubblico e alle sofferenze provenienti soprattutto dai finanziamenti al settore immobiliare.
Gli artificieri che hanno fatto deflagrare questa miscela esplosiva sono stati gli Hedge Fund, che hanno agito nel modo più classico andando short sugli anelli più deboli della catena, vale a dire i titoli di stato spagnoli e le azioni bancarie, a cui è seguita la carica della fanteria rappresentata dai grandi asset manager internazionali che in occasione degli LTRO della Bce avevano acquistato titoli di stato dei paesi periferici e che si sono rapidamente adeguati alla nuova situazione riducendo drasticamente il peso di questi asset.